Le scritture in Reverse Charge con il software Gestionale
Il Reverse Charge è un meccanismo fiscale in cui la responsabilità per il pagamento dell'imposta viene spostata dal fornitore di beni o servizi al destinatario dell'operazione. Vediamo come funziona nel software Gestionale.
Per saperne di più su cosa è il meccanismo fiscale del Reverse Charge vi invitiamo a visitare la sezione del sito sulle definizioni di contabilità. In questa sezione della guida utente ci concentreremo invece su come vengono gestite le scritture in Reverse Charge nel software gestionale. Daremo quindi per scontato che il lettore conosce il concetto del Reverse Charge. Vediamo quindi di capire la gestione del reverse charge all'interno del gestionale.
Situazioni in cui si applica il Reverse Charge
Il meccanismo fiscale del Reverse Charge si applica principalmente in due tipologie di situazioni:
- Fatture ricevute per le quali nel documento è specificato l'obbligo di registrazione in Reverse Charge.
- Autofatture emesse tramite il gestionale che richiedono la registrazione con il meccanismo del Reverse Charge
Vediamo di dettagliare meglio le due situazioni, laddove si ricorda di fare attenzione a non applicarle entrambe.
Fatture ricevute in Reverse Charge (senza obbligo di autofattura)
Questa situazione fa riferimento a quando riceviamo una fattura dal fornitore dove è specificato l'impiego del Reverse Charge. La fattura sostanzialmente viene ricevuta dai canali ufficiali dell'azienda ed in generale in formato elettronico tramite fattura elettronica. In alcune situazioni si potrebbero anche avere ricevute in maniera non elettronica per le quali è specificato l'impiego del Reverse Charge ma per la quale non serve l'emissione di una autofattura. Si ricorda infatti di stare attenti a non fare una doppia scrittura in reverse charge.
Autofatture inviate allo SDI
La seconda situazione di impiego del meccanismo del Reverse Charge è quella per la quale si abbia l'obbligo di invio di una autofattura al Sistema di Interscambio (SDI). In questo caso si dovranno annotare sui registri IVA le informazioni della autofattura tramite il meccanismo del reverse charge. E' una situazione divenuta molto comune dopo l'introduzione dell'obbligo di emissione di autofatture.
Registrazione fatture
Vediamo adesso come si effettuano la registrazione di un documento per il quale si applica il meccanismo del Reverse Charge nel software gestionael.
Registrazione di fatture ricevute in Reverse Charge
Come detto sopra, in questo si tratta di fatture per le quali NON andremo successivamente ad emettere una auto-fattura. E' per esempio il caso di una fattura di un fornitore, ricevuta dalla SDI, per la quale è specificato l'impiego di Reverse Charge.
Come capisco in una fattura elettronica che devo applicare il Reverse Charge?
Il Reverse Charge è indicato nelle fatture elettroniche attraverso Codici Natura che indicano specificatamente l'uso del Reverse Charge (Codici natura N6.x). Si consiglia dii andare alla sezione apposita della guida sulle Aliquote IVA in fattura elettronica.
Come si applica il Reverse Charge
Nel caso in cui si debba applicare il Reverse Charge, andrà prima di tutto indicato che il documento segue lo schema del Reverse Charge. Per farlo, una volta che siete dentro il documento andate a premere sui parametri del documento (Collegamento ipertestuale in alto a destra).
Si aprirà una finestra di dialogo. Dovremo specificare come categoria di imposta il fatto che verrà impiegato il meccanismo del Reverse Charge. Si fa notare che tale meccanismo potrebbe già essere stato impostato a livello di anagrafica del fornitore o riconosciuto direttamente dal Software Gestionale in fase di lettura del file XML della fattura.
Selezionando la categoria di imposta in Reverse Charge si apriranno alcuni nuovi campi nella tabella relativa agli articoli del documento. In questi campi potremo andare a inserire le informazioni relative al Reverse Charge.
Vediamo di capire come vanno compilati i campi per evitare errori:
- IVA % (o aliquota IVA): è il valore della specifica tipologia di IVA che viene applicata ed in questo caso, trattandosi di reverse charge, andrà scelta una specifica aliquota IVA che prevede il reverse charge (Codici natura N6.x). L'aliquota IVA sarà impostata in base alla "Esenzione IVA" specificata nella testata del documento ma potrà essere modificata.
- Campi del Reverse Charge (Invertire il caricamento): in questo caso andiamo invece a specificare i parametri per il calcolo del Reverse Charge andando quindi a scegliere l'aliquota IVA di riferimento (esempio 22%) per il calcolo del valore. Quindi:
- Aliquota IVA: va inserita la % (o aliquota di riferimento) da applicare
- Importo IVA: in questo caso si intende l'importo IVA in Reverse Charge
Registrazione del Reverse Charge tramite integrazione di autofattura
Nel caso di emissione di autofatture esiste l'obbligo di registrazione stessa tramite il meccanismo del Reverse Charge nei registri IVA. In questo caso parliamo solitamente di integrazioni IVA e verranno anche queste annotate nei registri IVA sia in quello Vendite che Acquisti portando così un saldo zero che non impatta sull'IVA da versare (o a credito).
Per fare questo tipo di scrittura sarà sufficiente emettere una Autofattura. Quando si crea l'autofattura è possibile farlo con integrazione dell'IVA (in questo caso verrà calcolato il reverse charge in base all'aliquota inserita, o senza l'integrazione (da usare nel caso in cui comunque l'IVA non sia applicabile).
In entrambi i casi l'autofattura verrà inserita nei registri IVA e il relativo importo dell'IVA in Reverse Charge verrà registrato. Troveremo così la scrittura nei registri IVA.
Attenzione: evitare doppia imputazione Reverse Charge
Si segnala ancora una volta che nel caso di emissione di una autofattura non dovrà essere inserito il meccanismo del Reverse Charge. Altrimenti avremo una doppia imputazione del Reverse Charge. Il software gestionale avvertirà comunque di questa situazione.